Il lacrima è un raro vitigno a bacca rossa autoctono della Marche. Si dice che già nel 1167, durante l’assedio di Ancona, Federico Barbarossa amasse bere il vino prodotto con queste uve, durante la sua permanenza al Castello di Morro d’Alba. Il metodo tradizionale di allevamento del lacrima prevedeva che venisse “maritato” agli alberi della zona, di solito olmi o aceri. In origine il territorio di produzione comprendeva il solo comune di Morro d’Alba, poi esteso ad alcuni comuni circostanti. Il vino Lacrima di Morro d’Alba ha ottenuto la DOC nel 1985, con ultima modifica al disciplinare il 30/11/2011.
Caratteristiche organolettiche del vino Lacrima di Morro d’Alba DOC
Il vino Lacrima di Morro d’Alba DOC si presenta di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso esprime note vinose e di frutti e fiori rossi, in particolare viola, fragola e frutti di bosco. In bocca è asciutto, mediamente corposo, giustamente tannico.
Zone di produzione del vino Lacrima di Morro d’Alba DOC
In provincia di Ancona, le zone vocate dei comuni di Morro d'Alba, Monte S. Vito, S. Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia, con esclusione dei fondi valle e dei versanti delle colline del comune di Senigallia prospicienti il mare.
Vitigni consentiti
È consentito l’uso del vitigno lacrima minimo all’85%, più eventuali altre uve a bacca scura non aromatiche idonee alla coltivazione nelle Marche per un massimo del 15%.
Norme di produzione
- La produzione massima di uva deve essere di 13 t / ha
- Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a 2.200 ceppi per ettaro
- Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 11% vol.
- Tutte le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nella zona DOC
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2011, Az. Agr. Vigna degli Estensi, Marche
I nomi dei vini bianchi di Vigna degli Estensi sono presi in prestito dal greco, mentre quelli dei rossi vengono dal latino. Come Plènus (pieno), che suggerisce l'idea di un vino pieno, importante, che allo stesso tempo si distingue per la sua grande bevibilità: colore violaceo, profumo di visciole, glicine e un frutto concentrato che ricorda l'amarena Fabbri.
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2010, Vigneti Vallorani, Marche
La rinascita della viticoltura passa attraverso l'impegno e passione di giovani come Rocco Vallorani. Gli studi in enologia, le esperienze in Toscana, Oregon e Nuova Zelanda ne hanno fatto crescere la passione per il vino e la vite, passione che l'ha portato a ritornare nella sua Colli del Tronto. Un territorio ancora poco conosciuto, ma che offre profumi stupendi.
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