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Brunello di Montalcino DOCG

Brunello di Montalcino DOCG.
93

WS

94

RP

97

JS

Biologico
Da Regalare
Brunello di Montalcino DOCG, Mastrojanni
Brunello di Montalcino DOCG, Mastrojanni AUX 1
Mastrojanni
Annata: 2018
Provenienza: Toscana, Castelnuovo dell'Abate (SI)
32
CHF 73,00 CHF 56,00 -23%
Formato 0.75 l. (CHF 74,67/lt.)
cod. S4144
ll nostro rubino

Cosa: Un rosso 100% Sangiovese
Perché: Per degustare tutto il sapore di un vino Toscano
Perfetto con: Cacciagione, agnello, carni rosse alla griglia e formaggi maturi

Commercializzato da: Svinando Wine Club via G. Cane 47bis-50 12055 Diano d'Alba (CN) - Italia
Brunello di Montalcino DOCG
Mastrojanni
Annata: 2018
Provenienza: Toscana, Castelnuovo dell'Abate (SI)

93

WS

94

RP

97

JS


CHF 73,00 CHF 56,00 -23%
Formato 0.75 l. (CHF 74,67/lt.)
cod. S4144
ll nostro rubino

Cosa: Un rosso 100% Sangiovese
Perché: Per degustare tutto il sapore di un vino Toscano
Perfetto con: Cacciagione, agnello, carni rosse alla griglia e formaggi maturi

Commercializzato da: Svinando Wine Club via G. Cane 47bis-50 12055 Diano d'Alba (CN) - Italia
Le caratteristiche
  • TipologiaVino rosso fermo
  • Provenienza Toscana
  • Uve 100% Sangiovese (Brunello)
  • Sensazioni Colore rubino deciso, venato da riflessi di melograno; al naso il profumo di frutta e spezie si rincorrono addolcite dalle note di tabacco; In bocca si presenta franco e potente, allo stesso tempo forte e pieno, termina con sapida persistenza.
  • Vinificazione Affinamento in botte: 36 mesi in botte di rovere di Allier da 16-33-54 hl. Affinamento in bottiglia: presso le cantine Mastrojanni a partire da 6 mesi.
  • Gradazione Alcolica 14.5% Vol vol
  • Allergeni Contiene solfiti
Consigli di Degustazione
  • Suggerimenti Conservare in luogo fresco, lontano dalla luce, bottiglia coricata. Non Refrigerare. Aprire almeno 15 minuti prima del servizio
  • Temperatura di servizio 18°
  • BicchiereGran Balon / Borgogna
  • Quando berlo 2021/2032
  • Abbinamento Cacciagione, agnello, carni rosse alla griglia e formaggi maturi
La Vigna
  • Terreno Alternarsi di geologie cangianti: argille vive, millenari detriti di ciottolato, tufi e arenarie.
  • Esposizione e altitudine L'altitudine varia dai 190m ai 410m s.l.m con esposizione a sud-est
  • Densità d'impianto Varia da 3600 ai 5300 ceppi ad ettaro
Note sulla produzione
  • Prodotto da Mastrojanni S.R.L. - Castelnuovo dell'Abate (SI) - Italia

  • Prodotto in Italia

I Premi
  • Robert Parker 94

    The Mastrojanni 2015 Brunello di Montalcino has a succulent or meaty quality that adds to the overall intensity of the wine. You get rich fruit, baking spice and even a touch of rum cake. The wine is dark and velvety in appearance, and the mouthfeel is robust and concentrated. I love the full-bodied appeal and power of this wine. It has seamlessly captured the spirit of the vintage. Its approach is immediate, and you can enjoy this wine without waiting too much longer. The mouthfeel is lean, snappy and smooth. Fruit comes from a 14.4-hectare vineyard with south-facing exposures and clay soils with lots of broken rock shards.

  • James Suckling 97

    Wow. What a gorgeous Brunello with complex and beautiful aromas and flavors of cherries, flowers, walnuts and berries. It’s full-bodied, yet so polished and refined with soft, creamy tannins that are long and linear at the end. It goes on for minutes. Drinkable now, but better in 2022.

  • Jancis Robinson 16
  • Wine Enthusiast 91

    Forest floor, scorched earth, grilled herb and exotic spice aromas form the nose. On the full-bodied palate, firm fine-grained tannins accompany dried black cherry, orange zest, licorice and a hint of coconut before a warm, rather lean black-tea finish. Drink after 2025. KERIN O’KEEFE

  • Wine Spectator 93

    Round and supple, with good cut framing the cherry, plum, loam, iron and saline flavors. Tightly wound and firm, featuring ripe fruit, mineral and earth notes that linger. Elegant and complex. Best from 2022 through 2040. 

    Brunello di Montalcino DOCG
  • Figlio di un’annata che ha conosciuto un’estate breve e un settembre soleggiato e asciutto, prodigo di notevoli escursioni termiche, il Brunello di Montalcino targato Mastrojanni è una conferma di quella che è una grande cantina, da decenni capace puntualmente di regalare vini di elevato livello qualitativo. Riposa per 36 mesi in botti di rovere di Allier, per raccontare al sorso una storia fatta di nobili tannini, potente struttura e grande finezza acida. È un Brunello non qualunque, in grado di esaltare a meraviglia il terroir da cui arriva, e in grado anche di farci ricordare quale eccellenza nascondono le terre ilcinesi.

    L’anno era quello del 1975, quando l’avvocato romano Gabriele Mastrojanni ha iniziato a scrivere la storia, scegliendo di acquistare nelle terre ilcinesi i poderi di San Pio e di Loreto, in un periodo in cui a Montalcino erano veramente pochi i produttori vitivinicoli. Da subito le intenzioni erano chiare: trasformare quegli scoscesi e ripidi pendii nella patria del sangiovese grosso, al fine di arrivare a produrre il miglior vino di tutta Montalcino. Di lì a pochi anni la scommessa fu vinta in pieno, e sin dalle primissime annate il Brunello targato “Mastrojanni” si dimostrò raffinato ed elegante, estremamente aderente al terroir di appartenenza e di eccellente livello qualitativo. Negli anni ’90, poi, la consacrazione internazionale, grazie anche all’ingresso in azienda del figlio dell’avvocato, Antonio Mastrojanni, che scelse tra i suoi collaboratori l’enologo Maurizio Castelli - ancora oggi punto di riferimento della cantina - e Andrea Marchetti, che dal 1992 segue a tempo pieno l’evoluzione aziendale, ricoprendo l’importante ruolo di amministratore delegato. In quegli anni, con la costruzione della cantina di vinificazione e con la realizzazione dei locali di affinamento, venne anche impostata quella che è ancora oggi la filosofia produttiva: uso del cemento per la fermentazione, che garantisce stabilità termica e assenza di campi magnetici, poi selezione rigorosa dei grappoli, operando un diradamento meticoloso verso la fine di agosto, e infine raccolta precoce delle uve più mature, così da ottenere un vino che andrà a costituire la base acida da miscelare con il vino della vendemmia definitiva. Poche regole, semplici ed essenziali, ma che vengono seguite scrupolosamente ancora oggi, per continuare a garantire un prodotto di estremo livello qualitativo. Arriviamo, infine, al 2008, anno che segna un’ulteriore svolta per la cantina Mastrojanni, con l’acquisto delle tenuta da parte del Gruppo Illy s.p.a., rinomato per l’attività di torrefazione del caffè, ma al tempo anche già proprietario della cantina Podere le Ripi, confinante proprio con l’azienda Mastrojanni. È cambiata la gestione, quindi, ma in una sorta di inscindibile continuità, dal Rosso di Montalcino al Brunello, fino ad arrivare ai cru “Vigna Loreto” e “Schiena d’Asino”, i vini sembrano sempre gli stessi, inimitabili e senza tempo, come lo stesso Gabriele Mastrojanni li aveva pensati nel lontano 1975.

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